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Emilio Vedova muore
a Venezia all'età di 87 anni, a poco più di un mese
dalla scomparsa della moglie, Annabianca.
Nato a Venezia nel 1919, Emilio Vedova inizia a
lavorare da autodidatta intensamente, dagli anni
Nato a Venezia nel 1919, Emilio Vedova inizia a lavorare da autodidatta
intensamente, dagli anni '30. Giovanissimo, nel 1942 aderisce al
movimento antinovecentista “Corrente”.
Negli anni 1944-45 partecipa alla Resistenza. Nel biennio 1946-47
è tra i firmatari del manifesto “Oltre Guernica”
a Milano (2 maggio 1946). È tra i fondatori della “Nuova
Secessione Italiana”, poi “Fronte Nuovo delle Arti”,
a Venezia (1 ottobre 1946). Ne esce nel 1948 con violento intervento
contro il Neorealismo imposto: mostra “Alleanza della cultura”
a Bologna. Per brevissimo periodo aderisce al Gruppo degli Otto
(con Afro, Birolli, Corpora, Santomaso, Morlotti, Moreni e Turcato)
di Lionello Venturi. Se ne dissocia con una dichiarazione pubblica,
in Convegno Alta Cultura, alla Fondazione G. Cini, 1953.
Dal 1945 il suo studio è a Venezia; passa
poi alla Punta della Dogana Dorsoduro 46 dove realizza i primi “plurimi”:
i “veneziani” nel 1962-63.
Dalla fine del 1963 a metà del 1965 è a Berlino, ospite
del Senato per Arti e Scienze, D.A.A.D. e nel suo grande atelier
al Grünewald realizza la serie dei grandi plurimi berlinesi
1963-65, sette dei quali, l’“Absurdes Berliner Tagebuch
‘64”, verranno esposti a Documenta III - Kassel 1964,
con risonanza internazionale clamorosa.
Inizia intensa attività didattica dal 1965
con una serie di lectures, in Università, Accademie e Istituzioni
Culturali in USA e in Mexico, 1965-66 e anni '80. All’Internationale
Sommerakademie, Salzburg, 1965-1969 e ancora nel 1988. Docente all’Accademia
di Belle Arti di Venezia, 1975-1986.
Nel 1977 realizza i “plurimi-binari”
dei Cicli “Lacerazione” e subito dopo il ciclo dei “…Cosiddetti
Carnevali…”. Ancora con Nono nel 1984, per la prima
mondiale dell'opera Prometeo, realizza “interventi-luce”
nella struttura scenica di Renzo Piano: ex-chiesa di San Lorenzo.
Nel 1985-86 i cicli dei grandi “Dischi”, “Tondi”
e "Oltre", nel 1987-88 il grande Ciclo “…
in continuum…” Negli anni '89-'90 lavora ai Monotipi,
nei Workshop Garner Tullis, Santa Barbara e a New York. E, nei laboratori
Studios Littleton, North Caroline, alle Vetrografie, 1990.
Nel 1997 riceve il “Leone d’oro all’opera”
in occasione della XLVII Esposizione Internazionale d’Arte
la Biennale di Venezia.
Nel 2003 riceve il Premio Nonino.
Nel 2004 dona i 7 plurimi dell’ “Absurdes Berliner Tagebuch
‘64” alla Berlinische Galerie, Museo della Città
di Berlino.
Nel 2006 realizza un ciclo di Monotipi in collaborazione con Sandro
Rumney nipote di Peggy Guggenheim.
Muore a Venezia nel 2006 all'età di 87
anni, a poco più di un mese dalla scomparsa della moglie,
Annabianca.9
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